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Bambine che sognano lo spazio

Sognare di scoprire, esplorare, conoscere. Pensare in grande, osare. Immaginare lo spazio.

Non amo, lo sapete, lo stereotipo della fanciulla bella e fragile che attende – facendosi carina per l’occasione – un principe azzurro che la risvegli o la salvi dalla sua prigionia in una torre. Eppure si tratta di un’idea così radicata nella società in cui viviamo che anche i miei figli qualche giorno fa mi hanno (spiacevolmente) stupita con frasi del tipo “Questo è un colore da femmina, questo è un gioco da femmina – riferendosi rispettivamente al rosso e all’aspirapolvere giocattolo”. In casa non hanno mai visto e sentito nulla di tutto ciò – anzi – credo quindi che questo messaggio provenga dalla scuola e dal gruppo di amici e compagni.

Questo non significa che Bianca Zoe o i suoi fratelli non potranno guardare i classici delle principesse Disney o giocare con giochi di emulazione, significa semplicemente che io e il papà proporremo loro molte alternative tra le quali scegliere senza suggerire la migliore strada possibile per un maschio o una femmina. Molte volte mi è stato suggerito di studiare lettere e tentare la carriera di insegnante (magari di scuola media o liceo) “il mestiere perfetto per una donna”. A me come a tantissime altre ragazze che infatti sono ancora troppo poco presenti nelle facoltà scientifiche poichè non sarebbero “adatte” alla matematica o alla fisica o all’ingegneria. Uno studio Ocse ha rivelato che il problema delle ragazzine nel loro approccio alle materie scientifiche è solo un problema di percezione delle proprie competenze e di autostima.

La percezione di sé dipende in gran parte dai propri genitori e gli stereotipi e i pregiudizi nascono in famiglia, ne sono più che mai convinta e non mi farà di certo cambiare idea chi mi accusa di un “eccesso di parità”: farò di tutto affinchè i miei figli maschi non crescano credendo di essere più bravi e capaci di una ragazza solo per la loro appartenenza di genere e affinchè mia figlia giudichi sempre prioritarie le sue capacità e competenze prima del suo aspetto fisico.

Mi piace pensare che ognuno dei miei tre figli potrà fare ciò che vorrà senza preclusione alcuna, senza limiti imposti da sesso, età, provenienza, lingua, religione, aspetto fisico. Che sia in grado di costruire la vita dei sogni con le proprie forze e non con l’intervento magico di superpoteri da supereroe o di un principe azzurro scintillante.

E così, quando mi sono trovata a scegliere il tappeto perfetto per la cameretta di Bianca Zoe (come qualsiasi altro libro, oggetto o giocattolo per i miei bimbi) non ho avuto dubbi sia per ragioni puramente estetiche e di design sia per il “messaggio” del tappeto in questione.

Tappeto spazio Lorena Canals

Il tappeto Via Lattea con tanti pianeti bianchi su sfondo nero e il cuscino a forma di razzo entrambi firmati Lorena Canals, due oggetti “maschili” nella comune e ignorante credenza, due oggetti per volare in alto con la fantasia per qualsiasi bambino maschio o femmina che sia. Non a caso il suo papà chiama affettuosamente Bianca Zoe “Cristoforetti” (per un certo taglio di capelli rigoroso e per nulla lezioso che le due condividono ;-))

Lorena Canals, brand nato a  Barcellona, produce tappeti fin dal 1990 ed è da sempre focalizzata  sulla progettazione, fabbricazione (con processi sostenibili) e commercializzazione di tappeti (e altri accessori) per decorare le camere dei bambini. La proposta di colori, tessuti e fantasie è molto ampia e l’originalità è diventata ormai una cifra stilista importante e riconoscibile. Tutti i tappeti sono artigianali e prodotti con materiali di alta qualità e vernici atossiche.

Tappeto spazio Lorena Canals

Un tappeto in cameretta è fondamentale per creare un ambiente accogliente, per aggiungere calore alla stanza e per regalare al bambino uno spazio gioco morbido e confortevole. Quando Bianca Zoe è entrata nella sua cameretta e ha visto il tappeto nuovo ha esclamato “Woooow”

Il tappeto Via Lattea ha una forma ovale, misura 140 x 200 cm, ed è stato realizzato a mano in India in Cotone Naturale 100% (ha l’etichetta di qualità Oeko-Tex Standard 100). Anche il cuscino Razzo fa parte della collezione Galaxy di Lorena Canals ed è sicuro anche per bambini più piccoli perchè privo di zip o bottoni.

La caratteristica imbattibile? Lorena Canals – per prima – ha creato una linea di tappeti antiacaro e anallergici che si possono lavare in lavatrice a 30°C senza che si corra il rischio di rovinarli (perfetti per mantenere pulita la stanza dei più piccoli!). In più, con i ricavi ottenuti dalle vendite, Lorena Canals finanzia la scolarizzazione di oltre 100 bambini nell’India Settentrionale.

Tappeto spazio Lorena Canals Tappeto spazio Lorena Canals

“Alle ragazze mettono addosso dei complessi, fin da bambine, di essere meno adatte alla ricerca e poi il tetto di cristallo e tutte queste belle cose. A monte, smitizziamo. Se uno vuole riuscire, riesce. C’è meno fiducia spesso nelle donne, poca abitudine. Quindi tocca alle donne imporsi, pretendere di essere considerate. Non credo sia così difficile. Dipende da noi. Anche gli uomini che si oppongono, quelli che hanno poca fiducia in te, possono essere stimolanti. Ti obbligano a reagire” (cit. Margherita Hack)

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