To do list ci risiamo, appunti presi a caso pure. Eccoli (in neretto):
– Noi siamo quelli che ci stupiamo del rumore del cestino che si svuota. Intendo il cestino del desktop, quando lo si svuota del tutto fa quel rumorino di carta accartocciata. Io, ogni singola volta, penso sia una grandissima figata.
– Questione della divisa: l’inizio della fine. “Quel tuo essere al di sopra delle mode del momento, sei un fiore che è cresciuto sull’asfalto e sul cemento”. La storia è questa: ve lo avevo già raccontato, ho passato varie fasi e stili, da quella bon ton a quella simil punk, dal jeans pure come biancheria intima al total look panta-palazzo (tutto tranne scollature e trasparenze). Adesso sono stufa, sto diventando una shopaHOLIC seriale. Fino a poco tempo fa non capivo davvero l’acquisto di un medesimo capo in tutte le varianti cromatiche disponibili. (S)Fashion maturità? Ne ho discusso, a lungo, con un’amica: “Ho l’impressione che sia arrivato il momento di avere uno stile proprio, certo, una linea di condotta, del tipo che quando vai a fare shopping ti dirigi sicura verso un capo invece di ciondolare sbirciando quello che hanno preso le altre”.
“Ecco, questo a me succede sempre da Zara, credo che le altre trovino le cose più fiche ma io non le trovo mai!”
“A me succede con i manichini. Oh ma possibile che sul manichino ci siano abbinamenti da paura che puntualmente in negozio non riesco a ricreare?”
“Per non parlare poi delle tipe che stanno bene con qualsiasi cosa, io non le sopporto!”
“Ah si, ho capito!Quelle che vestono Bershka ma è come se vestissero Stella McCartney mentre se io compro una maglia ZARA sono talmente rincoglionita che la indosso al contrario con la mega etichetta in bella vista”.
– Pensare. Me lo sono scritto. E sottolineato. Ho tempo per far tutto, non mi lamento, mi piacerebbe svegliarmi prima al mattino (e sfruttare un’ora in più della mia giornata) ma non lo faccio perché i nani hanno il sonno leggerissimo e preferisco non disturbarli. Mi manca il lusso di pensare. Ci provo.
– PAROSH Collezione SS 2015. That’s amore. I fiori non mi piacevano fino a ieri.
(Photo Credit: parosh.com)
– Granola: spuntato. Fatta.
Dopo La colazione della Domenica (di domenica scorsa) ho pensato intensamente alla granola tutta la settimana. COOOSA?Non sapete cosa sia il social eating? (Io ho partecipato alla #colazionedelladomenica organizzata da Lidia di Nonsolofood)
Sono riuscita a spiegarlo persino a mia mamma: “Ma quindi vai a mangiare da una perfetta sconosciuta?”
“Vabbè mamma ma è come andare a casa di un’amica”
“Si ma NON è una tua amica”
“Eh ma il concetto è andar lì e fare amicizia”
“TU?TU vuoi fare amicizia?TU?”
“Si io!E puoi pure andare in ciabatte!A New York si usa un casino!”
(Rivolgendosi a mio padre) “Tua figlia va a pranzo, no anzi a fare il BRANGGG, a casa di una estranea, in ciabatte, in America lo fanno tutti”.
(Tavola e preparazioni di Lidia…MERAVIGLIA)
2 comments on “Divisa e social eating”
Mi hai appena creato un sacco di bisogni…soprattutto quello di pensare!!
😆
ahahah allora non sono l’unica ad aver eliminato questa attività!!!Pensiamoci 😀