Trascorro queste vacanze pericolosamente in bilico tra smartphone e frigorifero. Dopo pranzo faccio la pennica che qua si dice “vado a coricarmi” il che mi conferisce un luminoso sguardo da panda tutti i giorni a partire dalle 4 pm. Per una questione di anzianità mi tocca però il lettino di Edoardo, quello comodo come il divano di una prozia e piazzato proprio sotto il getto dell’aria condizionata. Ieri mi sono messa a letto con i capelli bagnati subito dopo la doccia, sonnellino e getto freddo sul cuscino: se lo fai a 32 anni o sei morta o sei Raffaella Carrà (e io mi sa che non mi sento molto bene cit.)
Come ogni estate mia madre ha in serbo per me una sorpresa: quest’anno è la volta di un cassetto -dell’armadio- dei cimeli degli ex. Meno asciugamani (che qui si chiamano indifferentemente tovaglie) più pupazzi, cuori, lettere d’amore, tappi, sassolini con le iniziali, fotografie: un tuffo a bomba nel passato dove la buccia d’arancia era solo uno scarto alimentare e di collagene naturale ce n’era di più.
Nella libreria, in camera mia, in bella vista, il manuale di procedura penale (in cui scopro con rammarico di aver saltato il capitolo sull’estradizione), la Smemoranda del 1999 e Lilli ed il Vagabondo edizione Mondadori, 8.000 Lire, finito di stampare nel 1988: ho bisogno di psicoterapia ora e subito.
Bianca Zoe prende peso come se avesse 50 anni: respirando. Si toccano vette di 450 grammi in 10 giorni, record assoluto dalla nascita. L’aria del sud? Scommetto una porzione di pasta alla norma che la nonna ci abbia messo lo zampino nutrendola a mia insaputa e sussurrandole “quella pazza di tua mamma ti tiene a dieta!”
Niccolò si ciba solo di ghiaccioli alla menta, con disappunto degli astanti, il ghiacciolo è roba da nordici a dieta, qua il gelato si mette solo nella brioche con il tuppo, punto.
A Edoardo toccano solo pistacchi salati, mandorle e formaggio stagionato, non vedo l’ora che arrivi il momento del bilancio di salute dal pediatra.
Marito, in trasferta sicula per pochissimi giorni, chiede ricci, branzini, vongole e gamberi: unica incursione di terra le costolette d’agnello; lui è il genero prodigo che viene dal profondo nord, dove, offesa mortale, il mare “non l’hanno ancora portato”.