Quando Niccolò frequentava l’asilo nido (4 anni fa) in classe con lui c’era una bimba con due mamme, figlia biologica di una di loro e in attesa di una sorellina da parte dell’altra mamma. L’ho scoperto per caso durante una riunione dei genitori, una delle mamme era molto simpatica ed estroversa ed aveva attirato la mia attenzione con un paio di commenti arguti e divertenti. Da quel momento in poi ho sempre salutato con un particolare trasporto le due mamme, mi rendo conto quanto questo mio atteggiamento potesse considerarsi discriminatorio al contrario ma con i miei grandi sorrisi e saluti affettuosi volevo semplicemente far passare un messaggio di assoluta normalità e, in qualche modo, di sostegno contro eventuali pregiudizi (che per la verità nella nostra scuola non ci sono mai stati).
Con Niccolò non ne ho mai parlato (aveva solo 2 anni e non faceva di certo grandi discorsi…) e, allora, non sapevo se avesse capito o sapesse della situazione della sua compagna di classe.
Qualche giorno fa, dopo aver letto la storia della buonanotte, Nic mi ha chiesto: “Mamma, ti ricordi la mia amica dell’asilo con due mamme? Perché non aveva un papà?”
(I bambini hanno una memoria di ferro e come sempre ci stupiscono comprendendo tutto quello che sta intorno a loro, decisamente più di noi adulti)
“Certo che mi ricordo Nicco!”
E così ho iniziato a raccontare e a spiegare.
“A volte ci si innamora di un ragazzo o di una ragazza come è successo a me e a papà, io mi sono innamorata di lui e lui si è innamorato di me; altre volte capita che delle ragazze si innamorino di un’altra ragazza o un maschio di un altro maschio; è l’amore e non c’è mai nulla di brutto o di sbagliato nel volersi bene. Ciò che conta è solo avere rispetto per gli altri e per i sentimenti nostri e di chi ci sta attorno”
“E come si fa a capire se si ama una bambina o un bambino?”
“L’amore non è qualcosa che si decide o si programma, capita e basta; tu come fai a sapere se ti piacciono le lasagne o la pasta al pesto? Lo sai e basta non l’hai mica deciso! Lo capisci da solo, è la tua pancia che ti aiuta a comprenderlo. Con l’amore è lo stesso, è il tuo cuore che ti aiuterà a capire. Ci sono molte persone alle quali vogliamo bene, la mamma, il papà, i fratellini, nonni, zii e i nostri amici e amiche. Poi arriverà una persona speciale, che, per la prima volta ti farà battere il cuore fortissimo e sarà tutto nuovo e diverso e ti accorgerai che quello che provi non è il solito affetto per un amico ma decisamente qualcosa in più. Questo è il bello dell’amore, che si fa riconoscere senza troppi ragionamenti! Non potrà essere né la mamma, né il papà né nessun altro a dirti chi amare, lo deciderai da solo”
“E la mia amica come fa senza un papà?”
“Beh tu non riusciresti ad immaginare la tua vita senza la mamma e senza il papà perchè li hai conosciuti fin da quando eri in pancia sentendo le loro voci e le loro carezze e poi li hai visti quando sei nato e sei stato cullato e coccolato e amato da noi due. Per la tua amica è lo stesso, anche lei ha avuto e ha due persone che l’hanno amata fin da subito e che la proteggono e giocano con lei, la accudiscono e formano una famiglia con lei e la sua sorellina, secondo te importa davvero che si tratti di un maschio (e quindi di un papà) o che si tratti di una femmina (e quindi due mamme)? Sarebbe diverso per te se il papà fosse biondo o basso e con i baffi o se la mamma avesse la pelle scura come il tuo amico?”
“No, sarebbe bello lo stesso mamma, sareste sempre voi due!”
“In fondo, secondo te, in cosa sono diversi la tua mamma e il tuo papà?”
“Nel modo di parlare mamma, tu parli in modo decisamente strano!!!” (Grazie amore, a buon rendere :-D)
Non si tratta della prima volta in cui in famiglia si parla di amore con i nostri bimbi, Nicco conosce il significato delle parole gay o omosessuale; in questo caso però mi sono soffermata soprattutto sul fatto che la sua amica avesse due mamme e non una mamma e un papà perchè immagino che questo possa colpire e toccare maggiormente un bimbo di 6 anni rispetto al vedere in giro o in tivvù una coppia di uomini o di donne.
E mi piace ricordare le parole di una maestra dei miei bambini che, parlando di un disegno “commissionato” alla classe mi ha detto: “ho chiesto loro di disegnare la loro famiglia e tutti l’hanno identificata con la casa mettendoci anche cani, gatti, canarini o la nonna che abita con loro. Famiglia per un bambino è casa, nulla di più”.
Se c’è qualcosa che non considero “normale” in questa situazione è che questa bimba (e tanti altri come lei) possa stare male un giorno a causa di sospetti e pregiudizi, che queste famiglie in cui c’è molto amore esattamente come le altre famiglie del mondo possano soffrire a causa dell’imbecillità di alcune persone e della mancanza di diritti sacrosanti.
Di anormale nell’amore c’è solo la stupidità altrui.
4 comments on “Perchè la mia compagna di classe ha due mamme?”
Applausi.
È diverso crescere con due mamme o due papà?
Sì.
È diverso crescere in Lombardia o su un’isola delle Cicladi?
Sì.
È diverso crescere in una famiglia di pittori o di panettieri? Di amanti della musica classica o di maratoneti?
Sì.
So what?
Ma anche se uno non fosse d’accordo.
So what?
La realtà è più forte di ogni parere.
Chi non crede nelle parole verrà travolto dalla realtà.
ADORO LE TUE PAROLE, GRANDE!!!
Brava Olga, non è semplice rispondere immediatamente alle domande “difficili” dei nostri bimbi.. A volte ci colgono impreparati.. Qui è tutto un susseguirsi di perché e io ogni tanto non so che dire..
Ah beh anche io rimango spesso senza parole anche perchè loro ci stanano nei nostri punti più deboli 🙂