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Il primo giorno di scuola

E così anche per Edo inizierà una nuova avventura, quella della scuola materna.

Il mio piccolo Edoardino, quello per il quale, qui lo dico e qui lo nego, nutro una piccolissima “preferenza” per affinità elettive e caratteriali (pur amandoli tutti e tre con la stessa intensità). Quello che, in fondo, considero ancora il figlio più piccolo. Bianca Zoe per il primo mese almeno è stata chiamata Edo con buona pace di eventuali crisi di identità.

Edoardo è una peste, il Pierino dei cartoni animati, il furbetto che combina il guaio e mente sapendo di mentire sfoggiando un sorriso davanti al quale il rimprovero non è ammesso. Già immagino la scena di lui, da adulto, beccato in flagranza di tradimento dalla fidanzata di turno mostrare il suo sfavillante sorriso e convincere davvero la poverina malcapitata che “non è affatto come sembra” per poi ottenere il suo perdono e anzi farla sentire in colpa per eventuali sue mancanze (di lei intendo). Sia chiaro, io sono la mamma e per me sarà lui ad avere ragione, le rivendicazioni femministe le tengo in serbo per Bianca Zoe.

Proprio oggi una mia amica in attesa di una piccolina mi ha detto “già so che si innamorerà di Edo e lui la farà soffrire!”. Come darle torto, io ne sono follemente innamorata.

Un bimbo faticoso, disubbidiente, testardo e sempre in movimento, immaturo ed infantile su parecchi aspetti. Un bimbo che, però, ha la grande capacità di catalizzare su di lui le attenzioni di tutti. Lo so, è mio figlio e non potrei pensarla diversamente ma è come se avesse un’aura speciale, una sorta di calamita di sguardi e parole. Lui sbatte i suoi grandi occhi verdi identici per forma e colore a quelli di mio padre e io abbandono prontamente qualsiasi velleità da presunta mamma severa.

Niccolò è un bimbo con il quale parlo tanto, con cui si fanno grandi ragionamenti, un cinquenne profondo e sensibile, pieno di mille sfumature. Con Edo no, è tutto bianco o nero, lui decide e gli altri eseguono. Ha la strafottenza di chi ha un cuore grande ma preferisce tenerlo un po’ nascosto.

Edoardino che quest’anno inizierà la scuola materna. I nonni dicono scherzando “povere maestre che se lo ritroveranno in classe!” e in effetti nemmeno io vorrei essere nei loro panni. Sono certa, però, che nonostante la fatica e gli sforzi per renderlo un bimbo disciplinato (più o meno), lui le ripagherà con un affetto sincero e con i suoi fantastici sorrisi che ogni giorno mi fanno capire quanto sia meraviglioso essere la sua mamma.

Per lui non sarà la prima esperienza scolastica, ha già all’attivo due anni di asilo nido; l’inserimento sarà nonostante ciò una fase importante di crescita e di distacco dalla mamma. Come fare per renderlo meno traumatico? Personalmente non ho una ricetta valida in assoluto, Niccolò, ad esempio, ha fatto più fatica a staccarsi da me.

Abbiamo, però, un piccolo rito che rispettiamo da anni, sia per la scuola che per le vacanze con i nonni, che per lo sport o una serata con la baby sitter: ci facciamo accompagnare dal nostro pupazzo preferito, il doudou della nostra infanzia.

Tre bimbi, tre doudou che ho scelto con cura durante la gravidanza e che ho “impregnato” dell’odore di mamma e papà prima della nascita. Il doudou non rappresenta solo un gioco ma diventa per i bimbi un vero e proprio oggetto “transizionale” che rassicura il bambino e rende meno traumatico l’inizio dell’asilo ed il distacco dalla mamma. Le maestre consigliano spesso di portare in classe un oggetto che ricordi casa e che favorisca al tempo stesso l’acquisizione delle prime piccole autonomie.

Noukie’s, il marchio belga specialista in articoli di puericultura e abbigliamento per bambini che noi amiamo tanto, è specializzato proprio in doudou e offre addirittura un servizio SOS Noukie’s. Di cosa si tratta? Immaginate la scena: la misteriosa sparizione del pupazzo preferito, un grande dramma si consuma in famiglia. Niente paura: Noukie’s conserva i suoi peluches per almeno due anni dalla fine della produzione e vi permette di “rintracciarli” tramite il servizio di SOS online.

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Il consiglio di Noukie’s e anche il mio? Tenerne uno, identico, di scorta in casa, mamma avvisata mezza salvata!

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Per saperne di più visitate il sito ufficiale Noukie’s.

 

3 comments on “Il primo giorno di scuola”

  1. Ciao cara, anche i miei cuccioli di 3 e 4 anni tra pochi giorni inizieranno la materna,fin’ora sono sempre stati a casa con me, 4 lunghi anni e adesso…..sarà difficile lasciarli al mondo, come farsi strappare il cuore dal petto!! Anche io ho una leggera preferenza per la prima, che naturalmente mi provoca moltissimo sensi di colpa….sai che pensavo che avessi invece una leggera preferenza per la piccola Bianca Zoe!!!!

    1. ohhh capisco come ti senti!In bocca al lupo per i tuoi piccoli 🙂 anche io provo dei sensi di colpa ma poi mi dico che come con le persone in generale (amici etc) ci si trova più o meno in base al carattere e lo stesso succede per i figli 😉 io credo sia normale! Un abbraccio!

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