Ci risiamo.
Nel 2013 fu il coniglio. Nel 2014 il cocomero. Quest’anno sarà un sette-nano.
Sette-nano io e sette-nano Marito. Per lo spettacolo di fine anno dell’asilo nido di Trombetti (mi hanno giudicata troppo bassa per poter interpretare Biancaneve).
Ieri sera siamo stati alla riunione preparatoria. Tutte mamme, solo un altro papà, un pochino punkabbestia a dire il vero. Della nostra classe di 24 bimbi solo 5 genitori (2 una coppia, io e la mia metà ah.ah.ah). Quella che si chiama una “scuola partecipata”.
Marito ha bofonchiato tutta la sera:
“Odio la società”
“Ai bambini comunque non frega niente (non proprio così, con toni più coloriti) dello spettacolo, loro vogliono solo far casino”
“Proponiamo una lotta tra bambini per acciuffare il gioco più bello e poi facciamo partire le scommesse clandestine”
Più una serie di frasi fatte sul cervello delle donne (e sulla sua esatta collocazione) che non sto qui a raccontarvi.
Devo dire che pure la mia irritazione è cresciuta ai massimi livelli davanti a:
– Una mamma che continuava a ripetere senza sosta che avremmo dovuto vestirci da formiche. Perché mai?
– Un’altra mamma che diceva “io lo scorso anno mi sono vestita da maialina ballerina” con un misto di ammiccamenti e risatine.
– La compagna del suddetto punkabbestia che ha proposto uno spettacolo con i burattini. Li costruisci tu i burattini?
– Attenzione maniacale sui particolari del travestimento da nanetto. “Oh ma come facciamo se i nanetti sono solo 6?” I bambini non sanno contare, sveglia!
– Sempre sui nanetti “Cappello floscio o cappello rigido?In stoffa o cartoncino?” “sacco di iuta o cestino di paglia?” “Piccone o rastrello?” “Rosso o verde?”.
Poi improvvisamente l’illuminazione: i genitori invasati erano quelli alla prima esperienza, quelli “della recita del primogenito”. Mi sono rivista in loro. Che tenerezza cucci cucci. Il secondogenito ti restituisce una visione distaccata e take it easy della vita: “oh questo ca… di cappellino facciamolo ognuno come vuole”.

La cura del particolare insita nella mamma del primogenito che va a farsi benedire quando il secondogenito va a scuola con il sacchettino del cambio ricamato si ma con il nome del fratello maggiore!